pensieri liberi
11 giugno 2006
07 giugno 2006
04 giugno 2006
La vita è davvero così…quando cammini oltre una curva che già conoscevi, ti mostra paesaggi diversi. Erano lì, ma non li vedevi. Grandi come sempre, nuovi come mai. Il tempo non è eterno e un giorno vale di più se a sera quel tramonto lo guardi in due… Quando una persona ha un sogno, tutto l’universo cospira affichè quel sogno diventi realtà. Paulo Coelho La maggior parte di noi vive sguazzando nelle fogne, solo che alcuni lo fanno guardando le stelle. Oscar Wilde
02 giugno 2006
Pensando a Marco Un vero amico arriva sempre quando ne hai bisogno, un vero amico lo trovi anche nel tuo più bel sogno… con un amico puoi parlare, con un amico puoi scherzare! Con un amico accanto puoi stare sempre sicura, con un amico vicino di nulla devi aver paura! Di un amico ti puoi fidare, di un amico ti puoi anche innamorare! Con un amico vagherai dove tu vorrai e se un giorno se ne andrà il suo ricordo in te…per sempre resterà! Quando volano gli angeli Un fruscio d’ali sfioramento impercettibile purezza cristallina carezze d’amor puro casti pensieri s’avvicinano saggezza d’altri tempi di musiche fluttuanti in spartiti celestiali un parlar silento spiritualmente s’ode mentre attonita tace la mia voce resto a guardar luogo celato ti sento avvicinare mistico fiore. Pensieri Ho riflettuto sulla mia vita senza te. Ho conosciuto la paura: in quel momento la mente affogava in una voragine di pensieri, ho pensato al giorno e alla notte, che si inseguono senza mai potersi incontrare. Ho pensato al mare e alle rive che bagnano le spiage, ho pensato al sole e alla luna, che fondono il loro amore in una eclissi… e ho ripreso fiato pensando a te… Essenza di te Hai invaso la mia vita con prepotente dolcezza, l’hai inondata del tuo profumo, l’hai riempita, e come un ladro hai rubato le mie emozioni, i miei pensieri, i miei silenzi. Hai fatto si che tutto diventasse essenza di te e io non ho potuto fare altro che rimanere a guardare… La bellezza dei tuoi occhi Non si puó descrivere la bellezza dei tuoi occhi, sono castani e guardandoli navighi in un oceano di verità, in un mare limpido, in un cielo di una notte di luglio. Vieni da me cosí potrò perdermi per sempre nei tuoi occhi… Ho voglia di te Ho sempre avuto voglia di te. Ho voglia di te. Per tutto uello che ho immaginato, sognato, desiderato. Ho voglia di te. Per quello che so e ancora di più per quello che non so. Ho voglia di te. Per quel bacio che non ti ho ancora dato. Ho voglia di te. Per l’amore che non ho mai fatto. Ho voglia di te anche se non ti ho mai assaggiato. Ho voglia di te, di tutto te. Dei tuoi errori, dei tuoi successi, dei tuoi sbagli, dei tuoi dolori, delle tue semplici incertezze, dei pensieri che hai avuto e di quelli che spero hai dimenticato, dei pensieri che ancora non sai. Ho voglia di te. Ho così voglia di te che nulla mi basta. Ho voglia di te e non so neanche perché. Uffa. HO VOGLIA DI TE. Federico Moccia Parigi di notte Tre fiammiferi un dopo l’altro accesi nella notte Il primo per vedere per intero il tuo volto Il secondo per vedere gli occhi tuoi L’ultimo per vedere la tua bocca E l’oscuritá completa per ricordarmi queste immagini Mentre ti stringo a me tra le mie braccia. Jacques Prévert A Simone Dimmi cosa vuoi, i desideri tuoi. Dimmi che farai, per dove partirai. Un dolce giovinetto, sei tu il mio angioletto! Per mare dovrai andare, molti monti dovrai scalare. Trova il mio amore, legami al tuo cuore. Ragazzo senza nome Ragazzo senza nome, venuto da un paese lontano, da una remota valle incantata popolata di streghe e folletti. Ragazzo senza nome, nato sotto cieli di fuoco, vissuto sotto cieli di fuoco. Ragazzo senza nome, il tuo passo si perderà sulle spiagge infinite senza un fremito, senza un urlo. Ragazzo senza nome antico vichingo dei tempi favolosi, tu, breve spazio fra mille terrori: una volta t’ho visto e mai ti scorderó! Voglia d’amore Speravo che mi spiegassero il Significato della vita… Ho imparato solo a bucarmi. Sono venuti fantasmi a tormentarmi, ho imparato a volare, piangendo dalla finestra. Mi agito, mi riempio di sedativi, ho il terrore del domani… vorrei tornare dai miei "amici" ma mi chiedo se avró abastanza forza di non ricominciare a bucarmi. Ho bisogno di qualcuno che mi ami, che mi faccia sentire una persona e non una larva. Mai più Stringimi forte, e dimmi che la paura non puó raggiungermi tra le tue braccia. Accarezzami, e fa che il buio non oscuri la luce dei tuoi occhi castani, che si perdono nei miei pensieri. Parlami, affichè il silenzio non penetri in questa stanza lontana dal tempo dove io e te saremo oltre la vita. Per non lasciarci mai più…
La nostra storia
La casualità. Ma poi, esiste davvero la casualità? O siamo noi che condizioniamo il nostro destino? Semplice. Noi, con le nostre azioni condizioniamo il destino anche se a volte ciò che ci accade può sembrare un caso. E questo è proprio il caso di Lorena e Simone. Galeotto fu il depliant! Si, tutto ebbe inizio da un depliant… la mamma di Lorena era in cerca di un buon centro estetico e, per quello che si direbbe essere un caso, su un depliant trovò la pubblicità proprio del centro estetico della mamma di Simone! Così decise di andarci e portò con sé anche Lorena. Il primo impatto non fu dei migliori, alla porta venne ad aprire Graziella, l’assistente, che subito si dimostrò antipatica. Poi per fortuna arrivò Annamaria, la mamma di Simone, che risollevò la situazione e mise a loro agio le nuove arrivate. Lorena doveva starle davvero simpatica! Mentre le faceva le sopracciglia prese a parlare del figlio, Simone. 17 anni, molto alto, magro, simpatico, frequentante il quarto anno al liceo classico, amante del basket, "si comporta proprio come te", "secondo me vi incontrerete", e così via. Lorena fu incuriosita da questa descrizione, Simone pareva essere un ragazzo perfetto. In cuor suo desiderava conoscerlo e stava già escogitando vari modi per farlo, ma riflettendo bene capì che conoscerlo era alquanto impossibile visto che lei non andava mai a San Salvo. Lei continuò ad andare da Annamaria sperando un giorno di trovarlo lì e ogni volta la sentiva decantare le lodi di Simone, e ogni volta la sua curiositá cresceva sempre piú. Fin quando un giorno, agli inizi di dicembre, una magnifica notizia: " Simone il 17 fará uno spettacolo nella tua scuola!". Lorena non poteva crederci, finalmente l’avrebbe conosciuto. Tra interrogazioni e compiti in classe l’attesissimo giorno arrivó. Lei era tesissima, non vedeva l’ora di vederlo in scena. Lo spettacolo era "La gabbianella e il gatto" e lui interpretava la scimmia, la stessa parte che aveva interpretato lei in terza elementare. Ora di latino finita, e allora via in aula magna! Lo spettacolo era molto bello, ma lei attendeva "lui". "Eccolo! Peró… anche col trucco è bellissimo! Voglio proprio conoscerlo!", fu questo il suo primo pensiero non appena lo vide in scena. Cosí, a fine spettacolo, lei andó a parlare con Annamaria, dicendo cose del tipo: "Bellissimo lo spettacolo! Simone è stato bravissimo!" con la speranza di sentirsi dire: "Aspetta qui, che te lo chiamo cosí puoi conoscerlo!", ma ció non accadde. Allora Lorena, Pamela, Rossella e Marina lo pedinarono perché Pamela l’avrebbe dovuto chiamare per presentarlo a Lorena. Ma le cose non andarono esattamente così… Lui andò in bagno a sciacquarsi il viso e una volta uscito, prendendo coraggio, Pamela lo chiamò ma Simone sembrava non aver sentito. Allora mentre Pamela e Marina andavano a prendere le orse, Lorena e Rossella si appostarono nell’atrio per vederlo passare. Inaspettatamente Rossella lo chiamò e li disse: "La mia amica ti vuole conoscere!", ma Lorena disse: "No! Non l’ascoltare!! Sta delirando." e lui andò a cambiarsi. Nel frattempo tornate Pamela e Marina, le quattro discussero dell’accaduto e Pamela, Marina e Rossella dissero male a Lorena perché si era tirata indietro, quando arrivò Annamaria che chiese a Lorena cosa ci faceva ancora lí e allora lei le raccontó tutto. Annamaria propose quindi di fare lei da tramite per farli conoscere. Quella fu un’imbarazzantissima situazione per Lorena… Simone era lì davanti a lei che le stringeva la mano presentandosi e lei, bè, lei era nel pallone piú totale, non si ricordava neanche il suo nome! Rimasero per alcuni istanti a fissarsi quando lui disse: " Mi ha fatto molto piacere conoscerti!", lei non riuscì neanche a dire: "Anche a me" ma fece solo un piccolo cenno con la testa. Mamma mia, che strana presentazione! Avreste dovuto vedere la faccia di Lorena, rossa come un peperone!! La sua felicità raggiunse livelli molto elevati, non fece altro che continuare a pensarlo e pensarlo ancora. Prese allora una decisione. Doveva avere a tutti i costi il numero di Simone per potersi mettere in contatto con lui. Così durante la ricreazione del lunedì seguente fermò Ennio e gli chiese se gentilmente poteva darle il numero di Simone. Lui disse che avrebbe dovuto chiedergli il permesso e che le avrebbe fatto sapere. Arrabbiata e amareggiata tornò in classe e si sfogò con Marina che ebbe un lampo di genio. Il numero lo potevano chiedere ad una ragazza che andava in classe con Simone. Ottenuto il numero, doveva mandargli un messaggio. Dopo aver cambiato versione sei o sette volte, finalmente si autoconvinse e pigiò il tasto di invio. L’attesa fu snervante, lui le rispose solo la sera. Il messaggio era questo: "Ciao Lorena! Scusa il ritardo nel risponderti. Giornata infernale… si mi ricordo di te. Piaciuto lo spettacolo eh!"…era il 20 dicembre 2005 ed erano le 19:18…quello fu solo il primo di una lunga serie di messaggi! Tra un messaggio e l’altro arriviamo al 30 dicembre 2005…"Mamma dai, muoviti che devo uscire con Simone!"…ed ecco che troviamo Lorena intenta a spronare la mamma perché deve andare al suo primo appuntamento con Simone…"Ho paura…Eccolo! Mazza quant’è bello!!"…"Ciao!" "Ciao…", i due che si salutano…" Allora, dove vuoi andare?" "Non so, facciamo un giro…"…meno male che era solo un giro! Fecero una maratona! Muah…contenti loro. Chiacchierando, scambiandosi notizie, facendo gossip, inventarono un nuovo cartone: " La bella e la scimmia", bisognava solo trovare un produttore e avrebbero prestato le loro voci per dare vita a questi due nuovi personaggi. E ora eccovi un bel gossip: mentre era seduta sulla panchina con accanto Simone, Lorena stava per cadere! Si, proprio così! Ė la prima persona che riesce a cadere da seduta…dovrebbe entrare nel Guinnes dei Primati! Purtroppo la piacevole giornata volse al termine. Peró entrambi tornarono a casa con una certezza comune: uscire di nuovo insieme. Continuarono a frequentarsi così, affrontando discorsi più o meno seri, conoscendosi un po’ di più, quando il 4 gennaio 2006 accadde qualcosa di non programmato. Pioveva e loro erano seduti sulle scale…lei provava l’impulso di abbracciarlo per cercare protezione tra le sue braccia ma temeva di rovinare tutto. Si erano alzati e si stavano sgranchendo le gambe, ma quando lui voleva risedersi, lei non lo fece passare e lo abbracció. Sarà perché non se l’aspettava, ma lui rimase di stucco e le disse: "Che fai, ti butti a pesce?". Rimasero così, abbracciati, con lui che non voleva baciarla perché credeva fosse troppo presto, che non era sicurissimo. Ma all’improvviso uno sblocco…I loro visi, ora, erano vicinissimi, si guardavano fisso negli occhi e infatti lei disse: "Mi sta venendo lo strabismo di Venere…" e lui: "Sei tu la mia Venere!" e finalmente la bació. Il bacio fu dolce, timoroso, lieve, quasi che se avesse baciato più forte la sua Venere sarebbe svanita e l’incantesimo sarebbe finito. Lui le chiese: "Se ti chiedessi di metterti con me, cosa mi risponderesti?" e lei rispose: "Chiedimelo e lo saprai…". Lui glielo chiese, lei rispose con un dolce "si" e insieme intrapresero un viaggio chiamato "Amore". Arrivò il giorno del loro primo mesiversario e non riuscirono a vedersi, ma si fecero lo stesso un piccolo regalo. Lei gli regalò un bracciale accompagnato da un biglietto, lui una penna e un cuscino, entrambi di Winnie the Pooh, e un biglietto con scritto: "Un piccolo pensiero per un grande giorno!…il nostro giorno! Non mi sembra quasi vero che stiamo insieme da un mese! Un periodo fantastico, del quale ti ringrazio, perché mi hai regalato tanto amore e 1000 gioie, sei una ragazza fantastica, speciale ed unica, e ti voglio bene ogni giorno di piú. In così poco tempo sei diventata importantissima per me. E credo lo sarai sempre di piú. La nostra è di gran lunga la storia migliore che potessi desiderare, e spero continui per altri tanti "4" di ogni mese. Ti voglio tanto bene!!! I love you scusa la calligrafia :-)"…quello è il biglietto più bello e piú dolce che lei abbia mai ricevuto. Il loro San Valentino non fu dei migliori. La mattina andó bene, insieme andarono all’assemblea d’istituto e poi a mangiare al McDonald’s. La sera prometteva bene, prima mangiarono di nuovo insieme al Pirata e poi si fecero un po’ di coccole. Ma, quando dovevano andare a prendere il regalo per lei alla moto, regalo che aveva precedentemente scartato, trovarono ció che avrebbe precipitato la giornata. Qualcuno aveva rubato il casco e il regalo, un bellissimo cuore rosso con su scritto "I love you". Che rabbia! Tre giorni dopo una pessima notizia. Questa: " Ciao bella…:-( uff…non so come dirlo quindi te lo scrivo e basta. È morto mio nonno. Ora sto andando in ospedale. Ke cazzo…tvb" 17 febbraio 2006, 7:49. Lacrime salate le rigarono il viso, scendevano imperterrite, fregandosene del fatto che rendevano triste quel volto da lui tanto amato. Fortunatamente lei aveva accanto una persona forte, che subito si era ripresa da quella perdita. Tutto tornó ad essere come prima e la loro storia sembrava protetta da un pizzico di magia. Anche il giorno del loro secondo mesiversario non riuscirono a vedersi perché lui aveva una partita di basket e non poteva mancare. 21 marzo. "Oggi il mio amore compie 18 anni!", frase stra-ripetuta da Lorena a tutte le sue amiche, "E quando festeggia?", la solita risposta ottenuta, "il 25…" "e tu ci vai?" "no, non posso perché dobbiamo partire". E già, Lorena non potè andare alla festa di Simone perché doveva partire la stessa notte per uno stage in Francia. Lí successe qualcosa di nuovo…lui le mancava tantissimo, voleva tornare da lui già durante il viaggio, e poi, il terzo giorno si accorse di amarlo. Era sola sulla terrazza, aveva bisogno di mettere un po’ d’ordine alle sue idee. Si ritrovò a pensarlo, solo che questa volta fu diverso. Il cuore le batteva all’impazzata e sentiva uno strano formicolio allo stomaco. Improvvisamente scoppiò a piangere, le mancava davvero tanto. Pensava a quanto è bello incontrarsi per "caso" e scegliersi per forza, quasi costretti…a quanto è bello ció che hanno creato insieme…lacrime non si fermavano. Ora che aveva compreso i propri sentimenti, Lorena aveva voglia di sussurarglieli all’orecchio, ma lui era lontano chilometri e chilometri, e così decise che l’avrebbe fatto non appena si sarebbero rivisti. Peró, per avvenimenti esterni, dovette anticipare la dichiarazione, che avvenne tramite messaggio il 31 marzo 2006. Non fu un salto nel vuoto, scoprì di essere ricambiata. Per la felicità andava in giro per il residence saltando e ridendo felice. Bella. Amata. Sua. Le cose belle finiscono e anche lo stage terminò. Lui era partito per la gita in Sicilia e anche il giorno del terzo mesiversario lo passarono distanti. Sembrava quasi una cosa fatta apposta. Che bella la loro storia. Mai una litigata, solo qualche lieve arrabbiatura, tante risate, giochi, scherzi, baci. Anche lacrime, ma solo per sfogo. Amore? A fiotti. In tanti sognano una storia così. Devo deluderli, ne potranno avere solo una simile, non uguale. Perché la loro storia è unica. Perché il loro amore è unico. E oggi, 4 maggio 2006, è il loro quarto mesiversario. …amore, continuiamo a scrivere insieme questa storia? Ti amo