pensieri liberi

21 dicembre 2006

20 Dicembre 2006 New York, 20 DIC - La "lotta d'un poeta per il diritto di morire quando vuole": e' cosi' che il New York Times ha deciso questa mattina di raccontare la storia di Piergiorgio Welby. Molti pazienti la cui sopravvivenza dipende da una macchina - scrive il quotidiano statunitense - "non sono coscienti e non hanno la possibilita' di dire se vogliono vivere o morire", ma Welby e' ancora "pieno di parole, dure e toccanti, parole che potrebbero cambiare il modo in cui l'Italia pensa all'eutanasia e alle altre scelte a disposizione dei malati terminali per porre fine alla propria esistenza". E mentre il lungo dramma di Welby - scrive il New York Times - sembra avviarsi all'ultimo atto, "praticamente ogni giorno le prime pagine dei giornali riportano la cronaca delle questioni politiche, etiche e - con la Chiesa cattolica che in questo ambito rappresenta una 'forza vitale' - religiose che il suo caso rappresenta". Quel che ha conferito alla situazione una particolare valenza politica - ricorda il quotidiano statunitense - e' che Welby stesso, attaccato a un respiratore da ormai nove anni, e' sempre stato un sostenitore dell'eutanasia e rappresenta un punto nodale degli sforzi intrapresi dal partito Radicale nel tentativo di legalizzarla. Non e' un caso, infatti, che molti Radicali si siano offerti di staccare personalmente la spina, anche a costo di uno "scontro frontale con la legge italiana". Ian Fisher, il giornalista che firma l'articolo, fa notare come la Chiesa cattolica e i politici di orientamento tradizionalista sia a destra che a sinistra "non solo si oppongono all'eutanasia in linea generale, ma non sono neanche del tutto sicuri su cosa fare riguardo al caso Welby", anche perche' egli "sostiene di non voler commettere suicidio ma abbandonare un trattamento sanitario che non vuole piu'", quello che lo stesso Welby ha definito un paio di settimane fa una "tortura insopportabile". Il New York Times non manca poi di sottolineare le ambiguita' della legge italiana che "consente di rifiutare cure mediche forzate", ma che si scontra poi con un'altra legge che "proibisce di essere parte nel dare la morte a qualcuno, anche con il suo consenso": in questo modo - ricorda Fisher - "un medico non puo' staccare il respiratore senza incorrere in un procedimento legale". Si tratta di un momento difficile per il Paese, difficile per la politica, difficile per la Chiesa, difficile anche e soprattutto - ricorda il New York Times riferendo le parole del leader radicale Marco Cappatto - per Piergiorgio Welby: "Non e' per nulla facile scegliere di morire".

è morto un poeta

raga ma vi rendete conto?abbiamo perso un grande...uno ke ha saputo tirare fuori le palle e lottare contro tutto e contro tutti...lui parlava di accanimento terapeutico, io penso ke oltre ai medici ke si ostinavano a tenerlo in vita c'erano anche i politici...ma poi a cosa serve tenere in vita una persona in quelle condizioni?tra l'altro quella nn è neanche vita...si "divertivano" a farlo vgetare in quello stato come se quello di staccare la spina fosse un capriccio di un bambino cattivo che nn merita niente...vi sembra forse giusto?io nn sono esperta in questo campo però un'idea me la sono fatta...e vorrei che le voci delle persone ke vegetano siano ascoltate...nn è possibile ritrovarsi in quelle condizioni...è meschino da parte di medici e famigliari decidere della nostra vita...per cui se mai dovessi trovarmi in quelle condizioni vorrei ke mi si staccasse la spina... addio Giorgio, buon viaggio

19 dicembre 2006

Sognando l'amore

Una vecchia panchina ed un lampione arrugginito. La mia caccia al tesoro termina su questa collina dove le uniche cose presenti sono la panchina ed il lampione. Non so perchè Dennis mi abbia fatto arrivare fin qui, però questo posto mi infonde pace e serenità. La natura è incontaminata, e i due soli oggetti qui presenti danno un tocco di magia al paesaggio. è stupendo: a sinistra si possono ammirare le vette delle montagne che in questo periodo sono coperte di neve, a destra il sole si rispecchia sul mare. Non ero mai salita fin quassù e mai avrei immaginato qualcuno mi avrebbe condotto qui per concludere una caccia al tesoro. A essere sincera mai avrei pensato che Dennis scendesse dall'Olimpo e realizzasse il mio sogno. Avevo molte versioni della scena! In una si inginocchiava davanti a me e mi chiedeva di amarlo; in un'altra si arrampicava con la scala alla mia finestra sussurrando "ti amo". Nella realtà le cose sono andate più o meno così... "Mamma Lorè quanto à bono!" "Si si, davvero bellissimo Martì" Come al solito Lorena non è d'accordo con me. Pazienza, ognuno ha i propri gusti. Forse dovrei avvicinarmi a Mario per poter salutare Dennis e ottimisticamente sperare di avere uno straccio di conversazione con lui, però non lo so. Uffa, non mi guarda neanche di striscio. Ho capito, meglio che lascio perdere. Mi volto e continuo a parlare con Lorena, finchè una mano calda e gentile si poggia sulla mia spalla. Mi giro di scatto e lui p l'ì di fronte a me, ha messo su uno dei suoi migliori sorrisi e mi guarda dritto negli occhi. "Ehi Martina...ti andrebbe di venire un attimo con me?", mi dice con la sua melodiosa voce. "A dire il vero sono qui con le maiche" "Ma vai tranquilla!" mi dicono all'unisono Sandra e Lorena. Allore Dennis mi prende per mano e insieme andiamo verso il parcheggio. Prima di svoltare mi mette le mani davanti agli occhi, la sua pelle profuma di buono, è dolce ed aspra allo stesso tempo. Bisbiglia un "non avere paura, non volgio farti del male. Devo solo mostrarti una cosa...ecco, fai un ultimo passo avanti. Ora puoi guardare". Toglie le mani e mi permette di guardare. Mi si spezza il respiro, lacrime di gioia bagnano i miei occhi, non riesco a parlare. Una scritta fiera ed orgogliosa riempie il parcheggio: "Martina voglio stare con te", è stata scritta con petali di rosa blu e bianchi, è incantevole. è una scritta per me. Non posso crederci! "Non dici niente?" Senza rispondere gli getto le braccia al collo dandogli un sonoro bacio sulla guancia. Lui continua a fissarmi con uno strano luccichio negli occhi, io intuisco cosa sta per accadere e non ho nessuna voglia di tirarmi indietro. "Oh ragà allora vi date una mossa?" Sfortunatamente Mario si intromette rovinando l'atmosfera. Non ci resta che buttarla sul ridere, così torniamo dai nostri amici come se non fosse accaduto nulla. Per me e Lorena arriva l'ora di tornare a casa, salutiano tutti e ci incamminiamo verso le rispettive dimore. Come al solito Lorena è una curiosona e mi chiede cosa mi abbia detto Dennis, le racconto tutto e lei sembra essere più felice di me! è una vera amica. le voglio molto bene. Ci salutiamo sotto casa sua e io torno a casa con un sorriso ebete sulle labbra. Le sorprese non finiscono mai, Dennis mi ha appena inviato questo messaggio: "Sono spiacente per l'interruzione...in quel momento avevo un'incredibile voglia di stringerti fra le braccia...però ora vorrei conoscere la tua risposta..." Con le mani tremanti gli scrivo:"La mia risposta è si, sono felicissima di sapere che ti paiccio!". E lui:"Cosa stai facendo ora?", e io di nuovo:"Oltre pensarti e sorridere? Mi metto il pigiamino e mi preparo per andare a nanna...tu?" "Ti immagino...visto che vai a nanna ti auguro una notte zuccherata! Ci sentiamo domani piccolotta" "Buonanotte a te piccolotto!" Dopo questo dolce scambio di messaggi mi infilo sotto le coperte senza riuscire a prendere sonno, non ancora riesco a capacitarmi dell'accaduto. La notte è trascorsa veloce, mi sveglio insolitamente felice chiedendomi se i petali di rosa, Dennis, i suoi messaggi, non siano solo un sogno. Un nuovo messaggio mi conferma che era tutto vero, wow! Mi sento la ragazza più felice della terra. Nel messaggio mi chiede di affacciarmi alla finestra, c'è una sorpresa che mi aspetta. Lui è sotto casa mia con un enorme peluche in braccio! "Mia bella Giulietta, può degnarmi di qualche minuto del suo prezioso tempo e scendere dal suo Romeo?" "Dammi un attimo!" Corendo verso la mia camera mi guardo allo specchio: sono impresentabile. Capelli in disordine, pigiama, ciabatte. Devo fare in fretta e cambiarmi, il mio sogno potrebbe svanire da un momento all'altro. Mi preparo alla meglio e mi precipito dal mio Romeo. !Sei incantevole" Arrossisco e abbasso lo sguardo. Con una mano mi sfiora una guancia, avvicina il suo viso al mio. Il mio cuore galoppa, nella mia mente come un cortometraggio si figura la scena che sta per accadere. L'immaginazione non riesce ad eguagliare la realtà. I respiri si fanno sempre più brevi, i visi sempre più vicinni. Ecco l'impatto, le labbra entrano in collisione. La sua bocca sa di miele, si impadronisce della mia. Credo di poter toccare il cielo con un dito, è bellissimo quello che mi sta accadendo. "Sei una ragazza unica, vorrei stare con te per sempre" ...mentre ammiro questo paesaggio una lacrima salata scende lungo il mio viso. è bello ripensare a come ci siamo messi insieme. Oggi è il nostro primo anniversario, il suo regalo è questa caccia al tesoro. Le tappe sono state dodici, come i mesi del nostro amore. La prima cominciava con il testo di "Angels", una canzone di Robbie Williams, ed un lettore mp3 in pausa al quale era attaccato un bigliettino che mi invitava ad ascoltare la canzone. Nelle varie tappe ho ripercorso la nostra storia, la nascita e la crescita del nostro amore scandita attimo per attimo. L'unica cosa che ha lasciato per me in questo posto è una rosa bianca, non c'è altro. Non una spiegazione, non un simbolo, un qualcosa che possa aiutarmi a capire. So che verrà, ne sono certa. Vorrei sapere quando. Non posso neanche mandargli un mesaggio dato che alla tappa cinque ho dovuto lasciare il cellulare per poter proseguire. Tanto vale sedersi! Dei passi alle mie spalle, deve essere lui. è bellissimo. Indossa un completo bianco con la camicia nera, il bianco dà luce e risalto alla sua carnagione olivastra. "Allore ce l'hai fatta!" "Credevi forse il contrario?" "Pensavo ti saresti arresa alla tappa sei o sette...chi mai avrebbe detto avresti decifrato tutti i codici sino ad arrivere qui!" "Grazie tante per la fiducia" "Su, non prendertela amore. Sai che scherzo" "Tu scherzi un po' troppo bello mio" "Se lo dici sorridendo non ti credo!" Comincio a picchiarlo per gioco, per sentirmi un po' più vicina a lui. Dennis mi blocca e mi abbraccia stretta stretta. Attraverso i tessuti del suo vestito sento il suo cuore che batte per me,lo amo lo amo lo amo! Una ciocca di capelli scende ribelle a coprirmi gli occhi e lui la sposta con delicatezza prima di darmi un appassionato bacio. Mi prende in braccio, mi solleva e dice: "ti amo piccola mia!" Poi mi prende la mani, mi fa sedere sulla panchina. "Capisci ora qual era la chiave di quest'ultima tappa?" "Si, dovevo semplicemente sedermi" "Brava" "Grazie" "Shht...ora guardiamo il tramonto" Teneramente avvinghiati godiamo di questo spettacolo della natura, è la prima volta che guardiamo un tramonto insieme. L'emozione che riusciamo a condividere è immensa anche nelle situazioni più naturali. Lo guardo con gli occhi lucidi, intenerito dal mio sguardo mi sfiora le labbra con le dita. "Ti amo" mi sussurra. "Anche io" "Sarai la mia donna per sempre" "Sarò la tua donna per sempre..."... questo racconto nasce come regalo di Natale per una delle mie migliori amiche, Martina. La realtà è stata modificata, ma vorrei che con questa storia Marty possa sognare e volare in un universo parallelo... Lory