pensieri liberi

23 novembre 2006

ahahah

situazione: ultima ora a scuola, tutti intorno alla cattedra della prof di biologia, lei cercando di mandarci a posto ci dice:"andate e moltipliatevi!" poi cerca di riprendersi dicendo ke siamo troppo giovani e sarebbe meglio aspettare!!ahahahaha grande prof!!!

18 novembre 2006

amicizia

Amicizia. Una spleindida parola. Una scelta, una promessa, un patto...una parola importante che a volte purtroppo può perdere valore, può venire tradita, dimenticata, può improvvisamente passare...come l'amore. Peggio dell'amore. Perchè l'amicizia dovrebbe avere meno pretese. Perchè si basa solo sulla felicità di stare insieme. Perchè non dovrebbe vivere di gelosie. Perchè dovrebbe essere l'insenatura tranquilla dove rifugiarsi nei periodi di qualunque tempesta. Amicizia è poter sbagliare senza essere ripreso. E non c'è niente di più bello ke non avere penombre. Quella pacca sulle spalle, quell'abbraccio sincero, piangere senza vergognarsene, senza aver paura, sapendo di essere capiti comunque, anke se si ha torto. Ma l'amicizia va coltivata. E' bello poter rinunciare ogni tanto a qualcosa proprio in suo nome. Come uscire dal campo mentre si gioca per dare il cambio e far giocare anke lei. Come non far mai pesare qualsiasi indifferenza, risolvere qualsiasi difficoltà parlando, facendo anke a botte, ed è capitato, per non portare rancore, per poter andare ad una cena con il sorriso. Stare con gli amici a bere e a chicchierare di quel ragazzo appena passato, del cameriere che non capisce l'ordinazione, della ragazza ke non porta mai le birre, delle vacanze fatte, del film visto, del libro appena letto, di un piccolo problema, di una grande felicità...una cena non "tutta scena". Una cena vera, sincera, allegra, divertente. Dove si ride di cuore. Dove si getta la maschera, dove si è veri, dove non ci si nasconde. Dove si è felici per la felicità dell'altro. Perchè quella felicità è anke la nostra felicità...perchè ci appartiene, perchè l'abbiamo faticato, perchè abbiamo voluto che fosse così, per non perdere mai la bellezza, i sapori, la profondità e la leggerezza di quella cena. "Nulla è facile che valga". Quella stessa felicità di quando ci si è conosciuti. Ritrovare le risate e le promesse che non abbiamo mai tradito, la volotnà e le fatiche che non ci sono mai pesate. E poi quel segreto comune. Quel patto che non ha mai avuto bisogno di parole. Guardarsi,e sentire ognuno nel proprio cuore l'eco di quella parola. Amicizia. La nostra amiciziaBy Federico Moccia

09 novembre 2006

we raga!!!!salve...kn questo post vorrei auto farmi pubblicita...si lo so ke sn egocentrica ma ke ci volete fa!!!la protagonista e Eleonora Caruso, figlia d'arte. I genitori l'hanno fatta crescere con le baby sitter e nn si interessavano mai a lei. La sua unica amica e Giulia e la conforta nei momenti difficili, nonostante in passato abbia molto sofferto a causa di Eleonora... la povera Leo (come la chiama giulia) in seguito a varie e pessime circostanza ha paura di vivere, finisce nel mondo della droga e si isola nel suo castello di sabbia, decide di entrare in 1a setta satanica....1incontro in un bar sconvolgera tutto quello in cui lei crede lasciandola allibita.... e se volete sapere come finisce dovrete attendere!!!poi se lo pubblico e lo comprate mi fate anche 1piacere...a presto!!!

08 novembre 2006

vorrei chiedere a tutti quelli e leggono questo post di fare 1caloroso applauso a giovanni!!!vi spiego...ieri eravamo insieme ad 1convegno sull'immaginario linguistico e si stava parlando di wrestler in particolar modo di rey misterio...il malcapitato lo stavo descrivendo cosi: per apparire misterioso porta 1pappagallo sulla spalla, capelli lunghi... il momento era topico e tutti eravamo in silenzio quando si alza una voce:"quello e carlito!!!" era giovanni e ci ha fatto pisciare sotto dalle risate kn il suo intervento!!!!besos

Insonnia omicida

Era una fredda notte d’inverno e non riuscivo a prendere sonno. Le avevo provate tutte: camomille, conteggio delle pecore, tentativi di autoinganno ripetendomi "io ho sonno, ho talmente tanto sonno che ora Morfeo mi accoglierá tra le sue braccia", ma niente. I miei occhi non riuscivano a restare chiusi più di un minuto e Morfeo quella notte sembrava essersi dimenticato di me. Stanca di rigirarmi tra le calde coperte del mio umile giaciglio ed ostinata a non ricorrere ai sonniferi decisi di distrarmi un po’ mettendomi davanti al computer. Nell’oscuro silenzio della notte gli unici rumori percepibili erano il ticchettio del mio orologio da polso e il rumore della ventola del computer che faticava instancabilmente nell’ansia di mettermi in contatto col mondo con un semplice clic. Per prima cosa controllai la mail e dopo aver cancellato insulsi messaggi pubblicitari ne trovai una davvero interessante. Il mittente era una mia conoscente e la mail era stata inoltrata ad oltre venti sconosciuti. Bastó questo dettaglio a risvegliare la mia curiosità. Lessi la mail tutto d’un fiato, rimanendo allibita dalla tenacia che una ragazzina malata di cancro riusciva ancora a diffondere intorno a chi le stava accanto. Durante la sua agonia la sfortunata aveva scritto una dolcissima poesia sulla bellezza della vita. Promotore di questa diffusione era stato il medico che la curava, voleva diffondere il messaggio della sua paziente a quante più persone possibili. Dimentica del mio problema e quasi in lacrime per la poesia la inoltrai a tutti i miei contatti. Quasi a farsi beffe della serietà del momento, improvviso e inaspettato arrivò alle mie orecchie lo snervante cigolio delle molle del letto, gli arzilli vicini se la stavano spassando incuranti dei rumori da loro provocati. Data l’ora si sarebbero anche potuti limitare e nel rispetto del quieto vivere avrebbero dovuto persino evitare le urla di paura. Le urla non mi turbavano affatto, i miei vicini riuscivano ad essere persone fuori dal comune in tutti gli ambiti delle loro vuote vite, perchè perdersi la gioia di esserlo anche a letto. Incurante delle urla andai avanti nel mio tentativo di attirare l’attenzione di Morfeo cercando metodi per dormire consigliati dalla saggezza popolare. La ricerca non portò frutti ed io ero più sveglia che mai. Nel silenzio della mia insonnia un urlo risuonò agghiacciante, esprimeva così tanto terrore che mi fece gelare il sangue nelle vene. Senza un attimo di esitazione mi precipitai fuori dalla stanza, presi le sferraglianti chiavi e correndo mi diressi nel punto da dove era provenuto l’urlo. Con stupore potei notare che la porta dell’appartamento era spalancata e sullo stipite vi erano evidenti macchie di sangue. Allarmata della fugace visione irruppi nell’appartamento e la scena che mi si parò davanti era tutt’altro che idilliaca. Sul divano del soggiorno giaceva inerme in una pozza vermiglia il corpo di Fabiano, i suoi arti formavano un angolo innaturale. A giudicare dalla profondità e dal numero delle ferite l’assassino si era avventato con foga animale sul corpo della vittima. Trattenendo i conati di vomito e già immaginando ciò che avrei trovato in camera da letto mi diressi lì. La seconda scena era ancora peggiore della prima, se nella crudeltà della morte può esserci una situazione migliore o peggiore. Sorretto dal muro il corpo senza vita di Maria era stato massacrato e spogliato come a voler togliere gli ultimi residui di dignità all’innocente vittima. La cosa che più mi disgustò fu vedere che gli spenti occhi di Maria mi fissavano privi di espressione. Un brivido mi percorse la schiena, sentivo che non era finita. Con la coda dell’occhio notai un guizzo repentino che si avvicinava furtivamente. Ormai il killer si trovava di fronte a me. Non ci volle che un istante nel registrare nella mia mente la sua immagine e non faticai nel riconoscerlo: era Salvatore, il figlio di Fabiano e Maria. Il suo volto era segnato da un ghigno sinistro e nella tremante mano destra sorreggeva un coltello insanguinato. Mi misi a correre. Però Sasi, come lo chiamavo da bambina, mi bloccò dicendomi: al che risposi con voce incerta: <>. Subito dopo la confessione un commissario della polizia entrò nell’appartamento accompagnato da due agenti. Senza proferir parola ammanettò Salvatore e lo portò via, lontano dai palazzi che riflettevano il blu dei lampeggianti accessi. La tensione di quella notte fu tale che rientrata in casa crollai sfinita nel mondo dei sogni.

04 novembre 2006

holiday in galway

allora...per ki nn lo sapesse...last summer...sono andata a galway...accompagnata dalla povera rossella ke ha dovuto subire 2settimane in mia compagnia...poveraccia!!!!ke poi eravamo pure compagne di stanza....nn la biasimo se e uscita pazza......!!!!!a tenermi sveglia durante le "interessantissime" lezioni ci pensava vincenzo...ke ringrazio!!!.....ad avvicinarci e stata 1a canzone di tzn!!!!il problem e ke...a lui piace avril lavigne...bleah....a parte questo piccolo dettaglio e 1ragazzo fantastico...ke poi lui e anke 1aspirante psicologo...analizza le persone!!!niente per il resto...vorrei consigliare a tutti di prestare attenzione alle persone a cui danno fiducia, specie se nn le conoscono....vedi quello ke e successo a me a fidarmi di francesco....mamma quella vacanza nonostante le mie placche alla gola, ke mi davano 1a voce molto sexy, nonostante francesco....nonostante il cibo...nonostante mi mancava simone....e stata fantastica!!!!

02 novembre 2006

ke paranoia.......................la mia cara prof d'inglese si trova in ospedale......e ki e venuta a sostituirla?...........una papera sorda...................aiuto!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!ke poi in classe mia siamo tutti madrelingua..........speriamo ke la prof torni presto!!!!!!!!!!x il resto....volevo far notare a ki disprezza tzn ke laura pausini [mi fa schifo ma e riconosciuta all'estero] ha rifatto 1a canzone kn tzn......avez vous compris????? ps scusate le e senza accento ma la tastiera si rifiuta di farlo.....ah!!!x ki nn lo sapesse sto scrivendo 1libro....